FANTASTICO! #2 – aprile 2023
Benvenute creature! Questo è il secondo numero della mia newsletter mensile che, come avrete notato, è ancora un progetto un po’ traballante. È così che succede quando si hanno mille idee, ma l’energia sufficiente per realizzarne a malapena un paio. E dovreste vedere le scalette dei miei racconti!
Ma bando alle ciance: il tema del mese è “Strani mondi” e quindi direi che senza indugio vi snocciolo un po’ di risorse aggiuntive (cerco sempre cose gratis e in italiano, quindi no paywall e no abbonamenti).
Ricordate che fino al 25 aprile c’é tempo di mandarmi un racconto a tema di massimo 5’000 battute. Quindi buttatevi sulle tastiere e dateci sotto.
Da ascoltare
God is an Astronaut, band strumentale che mi ha accompagnato per più di una sessione di scrittura disperata. Qui trovate il loro sito ufficiale dove è possibile ascoltare buona parte della loro produzione. Ovviamente trovate la discografia completa sui servizi di streaming.
Da leggere
Qualcuno spieghi ai nostri giornalisti che la fantascienza è andata oltre gli anni ’70, un articolo molto ricco del nostro amico Andrea Viscusi su StayNerd
Da vedere
Il pianeta degli uomini spenti, film del 1961 diretto da Antonio Margheriti, che avrebbe dovuto inserire l’industria cinematografica italiana nell’onda delle Space Opera.
Le Recensioni del Mese
Ok, passiamo alla nuova rubrica dove vi parlo di quello che ho letto. Con questa mossa mi riproietto di prepotenza nell’epoca del blog letterari, ah!
Vardø, dopo la tempesta di Kiran Millwood Hargrave
Ho letto questo romanzo grazie al gruppo di lettura di Angela Bernardoni.
Il libro è ambientato nella Norvegia del 1600, su una piccola isola di pescatori. Un’improvvisa tempesta uccide buona parte degli uomini, che erano usciti a pesca. Le donne del villaggio di Vardø si trovano quindi a dover affrontare l’inverno senza l’aiuto dei loro padri, mariti e figli. Se la cavano anche abbastanza bene, ma tutto cambia quando viene assegnato all’isola un nuovo inquisitore.
È stata una lettura molto dolorosa questa. È uno di quei libri dove già a pagina 70 capisci che andrà tutto malissimo e tu non vuoi. In particolare mi ha colpito la descrizione della condizione della donne in quell’epoca. Nel romanzo sono presenti donne di diversa estrazione sociale, eppure sono tutte accomunate da una condizione di totale dipendenza dagli uomini della loro vita. Non sanno leggere, non possiedono denaro, a volte non parlano nemmeno la stessa lingua dei mariti. Sono serve, o sono merce, ma non sono mai persone.
La trilogia de “La prima legge” di Joe Abercrombie
Ammetto di essere saltata tardi sul carrozzone del Grimdark quindi abbiate pazienza se sono tutte cose che avete già letto o sentito.
Posso farvi un riassunto della trama? No. Non saprei nemmeno da dove cominciare. Ma non importa. Sappiate che è un fantasy, pieno di personaggi scritti magistralmente, dove abbondano sbudellamenti e vendette.
Ma quanto mi sono divertita a leggere questa trilogia? Mi aspettavo una storia truce e cattiva come quelle di George R. R. Martin, mi ritrovo invece con un baraccone intriso di ironia, di personaggi assurdi e con una trama che definire traballante è poco. Eppure funziona. Funzionano i personaggi, funziona la storia, funziona che non vuoi smettere di leggere, ti diverti un mondo e non vedi l’ora del prossimo guaio.
Creature dell’assenza di Gloria Bernareggi e Sephira Riva
Ho preso questo libro durante la fiera Stranimondi che si è tenuta in ottobre dell’anno scorso. Si tratta di uno dei primi tre “Tardigradi” di Eris Edizioni. Non so se vi ho già detto quanto mi piace questo revival delle novelette.
Il libro è ambientato a Preko, subito dopo la fine della guerra che ha portato all’indipendenza della Croazia. La protagonista, Marina, torna dai nonni per elaborare i suoi lutti, sconvolgendo la routine e portando a galla vecchi traumi. La scrittura leggera ed evocativa ha reso questo racconto una gemma speciale nelle mie ultime letture. La cosa che mi colpito particolarmente sono gli elementi di realismo magico inseriti dalle autrici, che mi hanno ricordato un po’ i film di Miyazaki. Ho pianto? Sì, molto.
E con questo è tutto. Ci leggiamo in giro.