FANTASTICO!

La newsletter dello Scartafaccio,
ogni mese un racconto.

Buonasera creature e benvenute.

Ottobre è il mese del foliage, delle castagne, delle foglie che scricchiolano sotto le scarpe e dei fantasmi. È da qualche anno che, complici i social, attendiamo con ansia la fine del mese, con gran maratone di film e addobbi a tema.

Il tema del mese è infatti (banalmente) Halloween. A tal proposito vi ricordo che avete ancora un po’ di tempo per provare a vincere il mio contest mensile. Se mi mandate 5’000 battute spazi compresi a tema Halloween entro il 25 ottobre potreste finire in questa newsletter. Ehi! È un’occasione da non farsi scappare. Scrivetemi a scartafacciamolo@gmail.com e avrete, comunque vada, una sincera opinione sul vostro testo.

Ma torniamo a noi.

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JasperWriting, di Ferraiuolo Nello Daniele

Launch: Open OS_ pwrite: Open JasperIA_

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JasperIA attivo_

Io: Scrivi un racconto con tema centrale le I.A.

JasperIA: Impossibile eseguire il comando.

Io: Scrivi un racconto sulle I.A.

Continua...

Buongiorno creature! Spero abbiate ripreso con ottimismo le vostre attività e che l’autunno vi dia l’energia di cui avete bisogno.

Farò di tutto per inviare questa newsletter puntualmente, senza perdita di bozze o altri fallimenti. Vediamo se riesco ad arrivare alla fine di questa cosa.

Dicevamo…

Continua...

Buona domenica, creature.

Prima di tutto devo chiedere scusa. La newsletter mensile stavolta non esce. Lo sentivo nell’aria che agosto sarebbe stato un mese complicato. Non avevo nulla di particolarmente brillante da dire e, quando finalmente avevo buttato giù una (brutta) bozza, l’ho eliminata per errore. Bisogna saper raccogliere i segni che il cielo ti manda. Ci riproveremo (io e le pigne che ho in testa) a settembre.

Ma bando alle ciance e avanti con il racconto del mese.


Breve cronistoria dei viaggi nel tempo, di Autolesionistra

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Ci siamo!

Finalmente è disponibile la raccolta dei racconti che mi avete mandato in giugno. Il tema era “Terra 2073” e pur avendo io in mente qualcosa di avvicinabile alla climate-fiction, mi è arrivato di tutto. Ed è stato bellissimo.

Continua...

Ed eccoci arrivati a giugno. Il 28 di questo mese l’account Instagram Scartafaccio, di cui questa newsletter è una costoletta, compirà il suo primo anno d’età. È stato un anno impegnativo, divertente e un po’ strano. Ho conosciuto, virtualmente o in carne e ossa, molte persone nuove e ho smesso di leggere cose a casaccio. Non dico di avere una vera e propria lista, ma ho un accrocchio di appunti che amo chiamare TBR. 

Continua...

Al parco non si gioca con la terra, di Giulia Massetto

[Al parco non si corre, non si urla, non si va sul fango, non si gioca con la terra. Lo sanno tutti, tranne i bambini, che a questo punto era meglio stessero a casa a strafarsi di Frisbee, Cartoonito e Nutella]

– Ma si può ridursi così? Vara che roba! Anto, non hai proprio capito un tubo, allora!

– Eh, cara… Sempre così, qui.

Continua...

Benvenut* nella newsletter di maggio dello Scartafaccio. Il tema del mese è “Cattive madri” e come forse avrete già capito, è un tema che mi sta particolarmente a cuore.

Forse perché sono madre io stessa, o forse perché la rappresentazione della madre nella letteratura fantastica non trova molto spazio, a parte le madri mostruose dell’horror e del thriller. A tal proposito vi ricordo che avete tempo fino al 25 maggio per mandarmi 5’000 battute (spazi inclusi) a tema “Cattive madri”. Sotto con quelle penne, quindi.

Ma parliamo del coniugare l’essere madre con la passione della scrittura. Credo non sia azzardato dire che quello della maternità è uno dei punti chiave che hanno portato le donne a essere meno prominenti nella storia della letteratura mondiale. Occuparsi di una famiglia e in particolare dei figli, che nei primi anni abbisognano di attenzioni costanti, toglie tempo ed energia a chi vuole scrivere. Soprattutto in passato, quando la parità dei diritti era ancora un lontano miraggio anche nei paesi sviluppati, le donne non erano incentivate a inseguire la passione per la scrittura (sto usando un eufemismo, il discorso è molto più profondo e triste di così).

Ma facciamo qualche esempio di autrice con famiglia: c'è Shirley Jackson, che giostrava una casa, quattro figli, una carriera letteraria e un marito fedifrago che non sapeva nemmeno dov’era la cucina. Poi Doris Lessing, premio Nobel, che ha lasciato i figli del suo primo matrimonio (fallito) in Rhodesia, insieme al padre, attirandosi le antipatie di quasi chiunque.  Abbiamo Ursula K. Le Guin, che invece nella vita familiare aveva trovato un suo preciso equilibrio, pur ammettendo che la cura dei suoi tre figli piccoli le toglieva molta energia creativa.

C'è un libro molto interessante, “The Baby on the Fire Escape”, della biografa Julie Phillips (purtroppo inedito in Italia), dove attraverso le biografie di diverse artiste e scrittrici si analizza il tema della maternità nelle carriere artistiche. Chissà che qualche nostrano editore coraggioso non se ne interessi.

Tutto questo per dire che le biografie delle autrici e degli autori sono sempre importanti per capire meglio la loro produzione letteraria.

Ma veniamo ora alle rubrichine.


Da ascoltare

Psycho, di Robert Bloch – audiolibro in italiano. Il libro che ha ispirato la storica pellicola di Hitchcock. Ho scoperto che su Youtube ci sono infiniti audiolibri gratis da poter ascoltare. Scartafaccio per la cultura, ha!

Da leggere

Articolo in inglese sull’influsso che ha avuto la contraccezione nella carriera delle scrittrici del novecento. Avevo fatto un sondaggio qualche settimana fa e la maggior parte di voi si era dett* d’accordo con qualche sporadico contenuto d’approfondimento in inglese.

Le madri nel fantasy, un vuoto da riempire. Moedisia è un progetto di Sephira Riva e Gloria Bernareggi, duo creativo che da diverso tempo si batte per una maggior intersezionalità nella letteratura fantastica. Tutto il sito è una miniera di informazioni e approfondimenti, e questo articolo non fa eccezione.

Da vedere

Medea, di Pier Paolo Pasolini. Sono sempre alla ricerca di risorse gratis, perché la vita è dura e non è giusto costringere le persone a spendere i loro soldi per cose che dovrebbero essere accessibili a tutt*. Pluto.tv potrebbe essere una di queste risorse, anche se per vedere roba gratis prevede la pubblicità. Ma non è così ovunque, ormai?


Le Recensioni del Mese

Non muoiono le api di Natalia Guerrieri

Il libro parla di Andrea, una bambina che vive un’infanzia tranquilla insieme ai suoi genitori e a sua nonna. Siamo in un futuro prossimo e la vita è bella, gli appartamenti comodi e Nuvola fornisce tutti i servizi che una famiglia come quella di Andrea necessita. Finché Nuvola non smette di funzionare, un fatto che stravolge gli equilibri di tutta la città. Andrea e sua nonna ora dovranno cavarsela da sole.

Ormai sono passate diverse settimane da quando ho finito questo romanzo ma è stato un libro che mi ha riappacificato con l* autor* esordienti. Capace di immergerti nel suo mondo dopo pochissime pagine, Guerrieri dipinge una società tanto felice quanto ipocrita, cosa che salterà all’occhio in modo prepotente nel momento in cui gli abitanti dovranno cominciare a cavarsela da soli. Consigliato agli appassionati di Solarpunk e agli attivisti di Ultima Generazione.

Oscuri Talenti di J.M. Miro

Charlie e Marlowe non potrebbero essere più diversi. Eppure, quando si incontrano in un appartamento nella fumosa Londra del 1882, legano subito. Ma il loro non è un incontro fortuito. Quell’appartamento di Londra è il posto dove vengono portati i Talenti, bambini dotati di strani poteri, prima di terminare il loro viaggio al Cairndale Institute, una scuola interamente dedicata a loro.

Ho finito ieri di leggere questo bel tomo (sono quasi 600 pagine) e ammetto di non capire l’hype che ci fluttuava intorno. Ma si sa che sono una vecchia ciabatta brontolona. Partiamo dalle cose che mi sono piaciute: le descrizioni. Ragazz*, le descrizioni di questo libro sono una cosa meravigliosa. Ti immergono in questo ambiente fumoso, denso di nebbia, pieno di fango e puzze orrende e tu sei felice, perché riesci a immaginarti tutto come se fossi al cinema. Mi è piaciuto molto anche il rapporto tra Charlie e Marlowe, forse l’unica relazione in cui l’autore ci ha messo un po’ di sentimento. E poi devo dire che Alice Quicke e Brynt sono personaggi veramente belli. Due donnoni potenti che non devono mai chiedere scusa, ma che si prendono cura di chi hanno intorno senza farsi un problema che sia uno.

Quella che invece non mi è piaciuta granché è la storia in sé. O forse è solo perché il romanzo è fottutamente lungo e si perde in giro in più punti. I personaggi dalla moralità grigia, per i quali si è gridato al miracolo, mi sono sembrati piatti e poco appassionanti. Forse perché ho trovato scarse le motivazioni delle loro azioni, o forse perché ero stanca e volevo solo finire il libro.

Ed è tutto per questo mese. Questa newsletter è venuta lunga quanto il Po, ma vi chiedo lo stesso di farmi sapere cosa ne pensate, rispondendo direttamente a questa mail.

Buona giornata creature.

#newsletter #recensioni

Nebula on the rocks, di Alessandro Mazelli

«Spariti! Andati! Puf!»

«Calmati Jared.»

Susan invitò il collega a sedersi ma l’uomo continuò a gesticolare da un capo all’altro dell’ufficio. La dottoressa sospirò, prese due bicchieri e li riempì di ghiaccio, l’unica cosa presente su quell’enorme pianeta.

«Spiegami cos’è successo» aggiunse poi, mentre apriva la bottiglia di whiskey piena a metà e ne versava il contenuto. I cubetti sfrigolarono al contatto con l’alcol.

«I satelliti Guardia sono scomparsi, tutti e quattro» Jared afferrò il bicchiere e tracannò il liquido in un unico sorso.

Susan storse la bocca.

«Difficile si siano guastati nello stesso momento. Hai…»

«Ho controllato tutto il controllabile!»

«Non mi interrompere, Jared.»

«Certo, scusa» L’uomo infossò la testa nelle spalle, il viso bianco come il manto gelido che avvolgeva Tau-Alba. La dottoressa gli fece cenno di proseguire. «Comunque, ecco… Tu sei il capo, qui. Puoi controllare sul tuo terminale. Magari hai più dati a disposizione.»

La donna bevve il whiskey e ruotò sulla poltroncina girevole. Non nutriva molte speranze su quella ricerca. La sua postazione serviva a gestire l’estrazione del ghiaccio da inviare alla Colonia Spaziale 37 e a coordinare le decine di stazioni sparse su Tau-Alba. Per il resto, aveva pochi applicativi in più rispetto al sottoposto.

«Non riesco ad agganciare i segnali dei Guardia. Dovremo inviare una nave a verificare, non voglio che la rotta con la Colonia sia scoperta. Ah… Però il programma mi restituisce un errore anche se cerco di connettermi alla linea di satelliti Cielo.»

«Andati anche loro?»

Susan ruotò rigida con la sedia e guardò l’uomo negli occhi. Aveva percepito un tremito nella sua voce. Paura? O erano i dieci gradi fissi nell’ufficio?

«Non credo, Jared» disse tornando a sondare il terminale. «Potrebbe essere un problema a livello di software, a questo punto. Contatta la sezione informatica.»

Il buio calò all’improvviso. La dottoressa scattò in piedi, seguita da un gridolino del collega. Si avvicinò alla finestra e scrutò il campo. In oltre trent’anni di servizio, non aveva mai visto una tempesta su quell’Antartide spesso centinaia di chilometri, ma una nube nera, alta all’orizzonte, aveva appena oscurato il sole. Indossò la tuta pesante da esterno e gli occhiali protettivi, quindi uscì.

Il vento gelido le schiaffeggiò il viso con forza mentre posava il piede sulla coltre di neve e ghiaccio. Il sibilo dell’aria era l’unico suono che giungeva alle sue orecchie: niente trivelle, niente seghe, niente carrelli magnetici, niente generatori.

«Ma non lavora più nessuno?» si chiese ad alta voce, sbuffando una nuvola di vapore irregolare.

«Non più, dottoressa!» Dall’hangar sulla destra emerse l’addetto alle comunicazioni; dietro di lui, alla porta, si accalcavano gli altri del campo.

«Calvin! Si può sapere che sta succedendo?»

«Stavo venendo a cercarla. Le… le stazioni dall’altra parte di Tau-Alba sono state spazzate via, un paio di minuti fa.»

Jared gridò di nuovo e si lanciò di corsa verso l’hangar. Susan lo seguì con lo sguardo, poi tornò all’addetto.

«Spazzate via?»

«Ero in comunicazione con la stazione theta quando…» scosse la testa. «Dobbiamo evacuare, subito! Si avvicina!»

La dottoressa seguì il dito di Calvin, che puntava verso la tempesta. L’orizzonte era nero come pece, una nube densa quanto il piombo si allungava nel cielo, con cinque propaggini filiformi, ormai quasi allo zenit sopra la base.

«Via! Lasciamo Tau!»

Sfrecciarono verso la rimessa, il gelo che si infilzava nei polmoni in schegge acuminate, il ghiaccio che scricchiolava sotto le suole chiodate. La navetta era già pronta al decollo: i piloti non avevano atteso l’ordine per decidere che fosse tempo di lasciare il freddo del pianeta per quello dello spazio. Susan diramò il segnale di evacuazione generale a tutte le stazioni di Tau-Alba – a quelle ancora integre, almeno – e si legò al sedile.

Mentre l’accelerazione la schiacciava contro l’imbottitura, pensò a tutto quello che aveva lasciato sul suo pianeta di ghiaccio. Compagni, attrezzature. La sua stessa vita, per oltre tre decadi congelata tra una stazione e l’altra di quel mondo sottozero. E persino una bottiglia di whiskey ancora piena per un terzo.

Ma, una volta fuori dall’atmosfera, non appena riuscì ad avvicinarsi alla vetrata che dava sull’esterno, convenne che no, non avrebbe mai più bevuto in vita sua.

Sembrava la scia di una cometa proveniente dallo spazio profondo, intessuta di filamenti rossastri che si intrecciavano in una nebulosa infinita. Vicino a Tau-Alba si scorgevano due piccoli pianeti, immersi nelle volute color fuoco, quasi due occhi famelici, e una spirale di gas denso che si avvitava a formare un cilindro a scala planetaria, quasi fosse… un bicchiere?

La nebulosa attorno a Tau pareva una grinfia, le propaggini erano delle dita pronte a stringersi.

Susan poggiò una mano sul vetro. Il suo pianeta era appena diventato il ghiaccio per un cocktail di dimensioni cosmiche. Sbuffò dalle narici con un sorriso amaro e sussurrò: «Un nebula on the rocks…».


Alessandro Mazelli è nato a Gorizia nel 1993, ma si è appassionato al fantasy e alla fantascienza solo all'università. Ingegnere civile di professione, è convinto che strutture e racconti siano affini: in entrambi i casi è necessario progettare e costruire.

Ha vinto per due anni consecutivi il concorso “Lo Scrigno dei Racconti” con le opere di fantascienza “Composizione Vettoriale” (pubblicata in antologia da Runa, 2021) e “Bio-Tensore di Alimentazione” (2022, l'antologia uscirà a breve!). Nel 2021, il suo racconto “Sogno di un elfo musicista” ha vinto il concorso “Sogni di Fantasy” ed è stato pubblicato nell’omonima antologia di beneficenza da PAV Edizioni (2022). Ha all'attivo altri racconti fantascientifici usciti su riviste del fantastico e, da buon ingegnere civile, ha in cantiere altri progetti fantasy e sci-fi, compreso il suo primo romanzo.

#racconto

Benvenute creature! Questo è il secondo numero della mia newsletter mensile che, come avrete notato, è ancora un progetto un po’ traballante. È così che succede quando si hanno mille idee, ma l’energia sufficiente per realizzarne a malapena un paio. E dovreste vedere le scalette dei miei racconti!

Ma bando alle ciance: il tema del mese è “Strani mondi” e quindi direi che senza indugio vi snocciolo un po’ di risorse aggiuntive (cerco sempre cose gratis e in italiano, quindi no paywall e no abbonamenti).

Ricordate che fino al 25 aprile c’é tempo di mandarmi un racconto a tema di massimo 5’000 battute. Quindi buttatevi sulle tastiere e dateci sotto.


Da ascoltare

God is an Astronaut, band strumentale che mi ha accompagnato per più di una sessione di scrittura disperata. Qui trovate il loro sito ufficiale dove è possibile ascoltare buona parte della loro produzione. Ovviamente trovate la discografia completa sui servizi di streaming.

Da leggere

Qualcuno spieghi ai nostri giornalisti che la fantascienza è andata oltre gli anni ’70, un articolo molto ricco del nostro amico Andrea Viscusi su StayNerd

Da vedere

Il pianeta degli uomini spenti, film del 1961 diretto da Antonio Margheriti, che avrebbe dovuto inserire l’industria cinematografica italiana nell’onda delle Space Opera.


Le Recensioni del Mese

Ok, passiamo alla nuova rubrica dove vi parlo di quello che ho letto. Con questa mossa mi riproietto di prepotenza nell’epoca del blog letterari, ah!

Vardø, dopo la tempesta di Kiran Millwood Hargrave

Ho letto questo romanzo grazie al gruppo di lettura di Angela Bernardoni.

Il libro è ambientato nella Norvegia del 1600, su una piccola isola di pescatori. Un’improvvisa tempesta uccide buona parte degli uomini, che erano usciti a pesca. Le donne del villaggio di Vardø si trovano quindi a dover affrontare l’inverno senza l’aiuto dei loro padri, mariti e figli. Se la cavano anche abbastanza bene, ma tutto cambia quando viene assegnato all’isola un nuovo inquisitore.

È stata una lettura molto dolorosa questa. È uno di quei libri dove già a pagina 70 capisci che andrà tutto malissimo e tu non vuoi. In particolare mi ha colpito la descrizione della condizione della donne in quell’epoca. Nel romanzo sono presenti donne di diversa estrazione sociale, eppure sono tutte accomunate da una condizione di totale dipendenza dagli uomini della loro vita. Non sanno leggere, non possiedono denaro, a volte non parlano nemmeno la stessa lingua dei mariti. Sono serve, o sono merce, ma non sono mai persone.

La trilogia de “La prima legge” di Joe Abercrombie

Ammetto di essere saltata tardi sul carrozzone del Grimdark quindi abbiate pazienza se sono tutte cose che avete già letto o sentito.

Posso farvi un riassunto della trama? No. Non saprei nemmeno da dove cominciare. Ma non importa. Sappiate che è un fantasy, pieno di personaggi scritti magistralmente, dove abbondano sbudellamenti e vendette.

Ma quanto mi sono divertita a leggere questa trilogia? Mi aspettavo una storia truce e cattiva come quelle di George R. R. Martin, mi ritrovo invece con un baraccone intriso di ironia, di personaggi assurdi e con una trama che definire traballante è poco. Eppure funziona. Funzionano i personaggi, funziona la storia, funziona che non vuoi smettere di leggere, ti diverti un mondo e non vedi l’ora del prossimo guaio.

Creature dell’assenza di Gloria Bernareggi e Sephira Riva

Ho preso questo libro durante la fiera Stranimondi che si è tenuta in ottobre dell’anno scorso. Si tratta di uno dei primi tre “Tardigradi” di Eris Edizioni. Non so se vi ho già detto quanto mi piace questo revival delle novelette.

Il libro è ambientato a Preko, subito dopo la fine della guerra che ha portato all’indipendenza della Croazia. La protagonista, Marina, torna dai nonni per elaborare i suoi lutti, sconvolgendo la routine e portando a galla vecchi traumi. La scrittura leggera ed evocativa ha reso questo racconto una gemma speciale nelle mie ultime letture. La cosa che mi colpito particolarmente sono gli elementi di realismo magico inseriti dalle autrici, che mi hanno ricordato un po’ i film di Miyazaki. Ho pianto? Sì, molto.

E con questo è tutto. Ci leggiamo in giro.

#newsletter #recensioni

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